COMPRENDI ORA QUANTO SEI AMATA, ANIMA ANTICA







Onora la tua linea di sangue, la tua stirpe, i tuoi avi.

Onora tuo padre e tua madre.

Lascia andare ora e per sempre il rancore, il dolore e quel senso di ingiustizia che per così tanto tempo ha logorato il tuo cuore e avvelenato la tua esistenza.

Osserva dal punto in cui ti trovi ora, la storia della tua famiglia dalla notte dei tempi fino ad oggi.

Osserva gli uomini e le donne che di generazione in generazione hanno creato nuova vita.

Osservali mentre viaggiano nel tempo, conoscendo si l’onore e l’amore, ma conoscendo anche infinito dolore, povertà, guerre, lutti, ingiustizie, soprusi.

Così a lungo non ti sei sentita amata, così a lungo non ti sei sentita accettata anima antica.

Ma guarda ora la verità, guarda quanto diverso è stato in realtà il movimento che ha preceduto la tua nascita.

Osserva gli sforzi che questi uomini e queste donne hanno fatto e il coraggio a cui hanno dovuto attingere, oltre ogni misura, per far si che la vita giungesse fino a te.

Per far si che tu potessi nascere.





Lo percepisci ora quanto tutta la tua famiglia, la tua stirpe, ti ha voluta, ti ha aspettata, quanto ha fatto affinché la vita giungesse fino a te e tu giungessi a loro, a tutti i loro, componenti del tuo albero genealogico?

Senti quanto amore c’è in questo? Quanto eri già amata quando ancora non eri che un pensiero nel seno della tua famiglia?

E’ vero, insieme alla vita sono giunti a te anche tutti i debiti di chi ti ha preceduto, ma accetta di essere nata esattamente dove dovevi nascere, per fare ciò che nessuno prima di te era ancora riuscito a fare:

Riportare ordine nell’eredità così umana, limitata e fallace della famiglia che ti ha generata.

Per avanzare nella tua vita è ora di prendere consapevolezza di questo movimento che ti ha preceduta, ma che è inseparabile da te perché tu ne sei frutto e allo stesso tempo ne sei albero.

Non sentirti privata della tua libertà, derubata della tua vita perché hai dovuto portare fino a qui questo fardello.

Lo hanno fatto tutti prima di te, sai?

Osserva tua madre.

Osserva come, quando anche lei bambina, ha sofferto profondamente nel vedere quale grave peso e quale grave dolore sua madre dovesse portare, e per amore lo ha preso su di sé. Come tu hai poi fatto con lei.

Osserva come anche tuo padre, da bambino, ha preso su di sé il dolore di suo padre.

E così tutti i bambini che i tuoi antenati un tempo sono stati. Tutti bambini pieni di amore e di speranza e di bisogno di essere accettati e accolti. Hanno scelto di farsi carico di fardelli che di generazione in generazione sono diventati sempre più pesanti.

E tutto questo solo perché, nonostante la paura, i limiti, e la parzialità dell’essenza umana, la vita potesse in qualche modo continuare, fino a giungere a te.

Per te.

Perché tu potessi farne finalmente qualcosa di buono.

Inchinati dunque davanti ai tuoi avi.

Inchinati davanti ai tuoi genitori.

Inchinati davanti allo sforzo e al coraggio di cui, nonostante tutto, sono stati capaci.

Onora il loro cammino fino a te e onora la vita che anche per te hanno mantenuto aperta.

Spetta ora a te ridonare ai grandi della tua vita il fardello che ancora porti per fedeltà e per amore.

E’ ora che ognuno di voi, che ognuno di loro, riprenda il proprio destino, il proprio fardello e la dignità che ne consegue.

E ne faccia qualcosa di buono.

Se senti ingiustizia per questo ingrato compito, pensa ai tuoi primi antenati.

Pensa alla prima persona che tante e tante vite addietro, ha generato il tuo albero genealogico, e insieme ad esso i primi debiti. I primi dolori. I primi sospesi mai riparati e che su tutte le generazioni successive, come una pietruzza che genera la valanga, sono ricadute.

E dimmi ora:

Se fossi tu quella persona?

Se tu fossi stata, tante lune fa, la prima a creare quello che ora tu stessa devi ripulire e riparare?

Non importa in verità saperlo, non c’è separazione tra te e la tua famiglia, siete tutti parte della stessa onda, tutti ora pronti a ritornare al mare.

La vita segue un ordine perfetto e maestoso, in un tempo che tempo non ha, dove non si può scorgere né inizio né fine, né causa né effetto, né vittime né carnefici, se osservati dal punto dell’eternità.

L’unica cosa che oggi ti è dato sapere, l’unica cosa che davvero conta, è che tu ti trovi ad essere dove dovevi essere. Nel punto in cui l’universo ti conosce e ti riconosce. A fare ciò per cui sei nata:

Ripercorrere la tua storia di anima in cammino, a ritroso, dal punto in cui più ti eri allontanata, al punto in cui sei nata. E tessere una mappa di ciò che realmente è avvenuto.

Per poi scoprire, una volta ripulito il tempo e lo spazio da tante storie, da tanti volti, da tante gocce che si credevano separate dal mare, che quell’oceano che resta e che tante onde e tante tempeste aveva generato, è semplicemente:

AMORE.
Georgia Briata

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