IL SOCCORRITORE: UN TIPO DI PERSONALITA'




La personalità del soccorritore viene identificata dal lavoro di Jung svolto nel testo intitolato" Tipi psicologici".

La personalità del soccorritore ( acronimo INFJ) è molto rara. Si parla di un soggetto su cento.

Sono persone naturalmente dotate di una grande volontà di aiuto verso il prossimo che si manifesta in modo pratico. Questi soggetti, infatti, sono dotati di grandi ideali e hanno la capacità di portare il loro aiuto in modo concreto nella vita del prossimo, grazie alle loro caratteristiche di grande volontà e determinazione.

Il soccorritore è infatti colui che non solo ha in sé il panorama interiore ed emotivo utile all'empatia e alla comprensione dell'altro e la grande volontà di portare giustizia e benessere, ma è anche dotato di capacità di sintesi e capacità di concretizzare l'aiuto.

Qui riporto alcune caratteristiche tipiche:
- il soccorritore è gentile, premuroso, complesso e altamente intuitivo;
- ha una grande vastità di emozioni difficili da interpretare, e altrettante doti da portare nel mondo;
- è molto attento alle relazioni con il prossimo;
- ha una visione intuitiva delle persone e delle situazioni che apparentemente appare inspiegabile;
- pur essendo molto capace non è quasi mai soddisfatto delle sue azioni, ricerca la perfezione mettendosi sempre in discussione;
- tende a lavorare in ambiti dove può essere di aiuto al prossimo in modo creativo e indipendente.

Alcune personalità importanti che presumibilmente corrispondono a questo tipo di personalità sono per esempio Platone, lo stesso Jung e Gandhi.

Tutti si sono occupati del benessere dell'altro, usando strumenti assolutamente innovativi e creativi, che hanno portato un grande stacco tra quel che è stato il mondo prima e dopo di loro.

Quello che il soccorritore deve imparare è regalarsi il tempo e la solitudine necessari per sé stesso.
Avrà bisogno di quella che viene definita "la solitudine intenzionale" e dovrà fermarsi spesso per ridefinire i propri confini fisici ed energetici, per non essere impoverito e invaso.

Senza  trascurare  che a volte operatori/soccorritori, che lavorano a stretto contatto con vittime traumatizzate, possono inconsciamente vedere legittimati i propri traumi interni, consci e inconsci, come angosce, paure e emozioni dolorose.
Perché il soccorritore è prima di tutto un essere umano e, come ognuno di noi, può trovarsi in difficoltà, sentirsi vulnerabile o impotente di fronte a certi eventi. Tutto ciò non fa di lui un cattivo soccorritore o un soggetto inadeguato a un mestiere di questo tipo, ma ne fa appunto una persona in tutto e per tutto.

Sara Cabella
Riproduzione consentita solo con citazione della fonte https://lasorgenteeladea.blogspot.com/

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