IL MIO CORPO, IL SUO CORPO: TERRA E DONNA
La modalità abituale che abbiamo è di considerare il nostro corpo come separato nelle sue varie parti fisiche e mentali, sconnesso dall'esterno. Gli organi vengono visionati e "medicati" come pezzi disgiunti fra di loro, slegati da quelle che sono le nostre emozioni e i nostri pensieri. Le rare volte in cui proviamo a vederci come un insieme unito di "piani", allora lo strato dei pensieri e dello spazio mentale è quello che viene indicato come il preferenziale.
Il corpo, che nelle società arcaiche è connesso strettamente alla terra e alla donna, considerato sacro e nutritivo, curativo e fecondo, viene all'improvviso relegato in un angolo come qualcosa da dover trascendere. Da negare e di cui vergognarsi. La donna, saldamente connessa con i suoi piedi alla terra e alla materia, con le sue braccia alzate verso il cielo nella posizione definita del "tirare giù la luna" è incarnazione vivente di questa realtà. Potere manifesto di chi attraverso il corpo crea e distrugge, sanguina e fa crescere la vita, accoglie, trasforma, partorisce e nutre.
Nel corpo attiviamo tutti i processi sensoriali ed extrasensoriali che consentono agli animali di sopravvivere in un bosco. I cinque sensi risvegliati bastano da soli a percepire rumori, odori e movimenti che non siamo più abituati a notare. Nell'ascolto dell'esperienze di chi è venuto prima di noi e delle reazioni del nostro corpo, di emozioni e intuizioni, possiamo sapere quali erbe ci aiutano, quali funghi sono commestibili. Dove si nasconde la lepre. Ovviamente la raccolta di erbe e funghi passa dalle narrazioni di chi conosce queste creature per studi o esperienza! O insegnamento dei vecchi dei vecchi dei vecchi. Il tramandare la conoscenza tramite la parola e l'esperienza diretta. Insegnamento magico.
Il primo intralcio che ognuno trova nel cammino verso l'ascolto del proprio sentire - e quindi del proprio corpo - in genere è costituito da dipendenze fisiche, mentali e culturali. Qualcosa che ci intossica viene ingerito così abitualmente che non viene più percepito come velenoso, anzi! Ne richiediamo in quantità sempre maggiori e senza ci sembra di non riuscire a stare. Sia una droga riconosciuta come tale, come alcol tabacco, sia cibo, un amore che ci fa soffrire e da cui non riusciamo a svincolarci. Siano insegnamenti, giudizi, attaccamenti, credenze. Relazioni famigliari. Soldi. Oggetti.
Sempre la liberazione passa attraverso la dipendenza e lo scioglimento di essa.
Oltre all'assuefazione del tossico, nel superamento di esso, si espandono i confini, si ampliano percezioni e potere. Si aprono Cuore e Mente in tutto il loro potenziale. Svincolarsi dalla dipendenza di quello che incatena è un passaggio obbligato, doloroso ma inevitabile.
Questo processo viene protetto e veicolato durante Cerchi femminili di "Guarigione" spirituale ed energetica. O tramite qualsiasi lavoro sentiate in risonanza con voi, uomini e donne.
Vi auguro che tutto questo avvenga nel modo più dolce e naturale possibile, che sia un viaggio fluido e felice.
Vi auguro che avvenga e che poi riavvenga e avvenga ancora.
Per tutta la Vita fino a raggiungere infine il nostro centro.
Per separarsi da esso e poi ritrovarlo ancora.
Dalla notte più lontana dei tempi, nel più profondo del cuore.
Sara Cabella
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