GUARISCI TE STESSO PER GUARIRE IL TUO ALBERO GENEALOGICO
Prima di spiegarti cosa fare per guarire il tuo albero genealogico (anzi, diciamo pure per COMINCIARE a guarirlo), bisogna fare alcune premesse, perché quando si parla di quel genere di problematiche che legano diversi membri di una famiglia, attraverso nodi di sofferenza, si ha spesso le idee confuse.
Un’idea diffusa che può facilmente buttarti fuori strada è pensare che i membri della tua fratria (fratelli e sorelle) hanno lo stesso albero genealogico di te: non è proprio così.
Il tuo albero genealogico è diverso da quello dei tuoi fratelli
Il tuo albero genealogico è diverso da quello di tuo fratello e di tua sorella anche se avete gli stessi genitori.
Com’è possibile? È molto semplice: se sei primogenito/a saprai che i tuoi genitori sono diventati genitori alla tua nascita, mentre con il piccolino di casa, lo erano già.
Ciò significa che anche se i vostri genitori sono le stesse persone, in realtà il ruolo che hanno ricoperto con voi si è evoluto nel tempo: da una parte ci sei tu, primogenito/a, con tutte le ansie, le paure, le insicurezze e le aspettative della prima volta; dall’altra parte, c’è il fratellino (o sorellina) con dei genitori più maturi, con più esperienza.
Ad ogni figlio si rimescolano le carte
È un po’ come in genetica: la combinazione dei geni cambia ad ogni figlio, e per fortuna altrimenti vivremo in un mondo di cloni, ciò presuppone una cosa fondamentale per poter guarire l’albero: ognuno deve lavorare sul suo.
Se tuo fratello o tua sorella ha fatto un lavoro approfondito sulla sua linea genealogica per sbrogliare alcuni problemi, per esempio tramite la metagenealogia di Alejandro Jodorowsky o le costellazioni familiari di Bert Hellinger, non pensare che ha risolto anche i tuoi grattacapi: lui/lei ha lavorato sul suo albero, non il tuo.
La stessa cosa vale anche quando sono i tuoi genitori a fare questo tipo di lavoro.
Prima o dopo la tua nascita
Quando nasci, erediti il bagaglio genetico della tua famiglia e molto altro ancora: a volte cose belle, a volte cose brutte. Se sono trasmessi direttamente al livello cellulare, non si sa ancora con certezza, ma ciò che sappiamo è che al livello inconscio si possono trasmettere credenze, valori e anche attitudini comportamentali.
Potresti quindi ricevere in dono l’iper-sensibilità della mamma, la tenacia del papà, come l’orecchio musicale della nonna oppure la mania di controllo del nonno. Ognuno di loro ha ereditato qualcosa dai loro genitori e nonni a loro volta e lo hanno trasmesso a te, nel bene e nel male.
Se i tuoi genitori hanno entrambi fatto un lavoro sulla loro genealogia dopo la tua nascita, erediterai lo stesso un bel sacco di nodi da sbrogliare. Se invece fai parte dei fortunatissimi che hanno avuto dei genitori molto coscienziosi che hanno portato a termine il lavoro sul loro albero prima della tua nascita: congratulazioni, sei più unico/a che raro/a!
Perché è importante lavorare sul tuo albero
Detto ciò, che si faccia prima o dopo la nascita (tua o dei tuoi figli), il lavoro sul proprio albero genealogico è un lavoro importante da fare per diversi motivi:
1. Ti riconnette con le tue radici
“PER QUANTO UN ALBERO POSSA DIVENTARE ALTO, LE SUE FOGLIE, CADENDO, RITORNERANNO SEMPRE ALLE RADICI.”
— PROVERBIO CINESE
Se sai da dove vieni, è più facile che tu sappia con maggiore sicurezza dove vuoi arrivare, perché il tuo scopo non è di vagare nella vita senza meta o di rimanere congelato/a nelle orme dei tuoi avi, il tuo compito è quello di continuare il cammino che loro hanno cominciato: quello verso la realizzazione.
Come? Sfruttando le tue radici per crescere, partendo dal basso per darti la spinta necessaria ad andare avanti.
Ma se ti manca la terra sotto ai piedi, come farai a camminare?
2. Ti dà l’opportunità di crescere…
A furia di provare a sbrogliare i tuoi nodi, imparerai con la pratica molti concetti che altrimenti sarebbero rimasti confinati alla semplice teoria: ti ritroverai a dover fare un lavoro profondo su di te, a smistare il grano e la gramigna e capirai che pure la gramigna a volte serve!
Uscirai dalla vecchia visione buono/cattivo, aprirai gli occhi su di te e scoprirai che ciò che hai ereditato, nel bene e nel male, ti serviva a crescere, a sviluppare quelle abilità indispensabili a superare, parafrasando il maestro Battiato, quelle difficoltà “che per tua natura normalmente attirerai”.
Perché quando si parla di lavoro interiore, non si tratta di arrivare ad un punto in cui le difficoltà si dissolvono come per magia ma di riuscire a superarle con meno sofferenza possibile, anzi imparando pure a ballare sotto la pioggia.
3. … e di fruttificare!
Il bagaglio che hai ricevuto è fatto di cose belle e cose brutte; sfrutta i tuoi doni per andare avanti e i tuoi nodi per fare esperienza: questa è la parte dell’eredità che lascerai e che porterà il tuo nome.
Ognuno di noi ha qualcosa da offrire al mondo, qualcosa di personale e le lezioni che avrai tratto dai colpi duri, le abilità che avrai sviluppato strada facendo, la conoscenza che avrai maturato valgono molto di più, per chi verrà dopo di te, di qualche mattone messo assieme.
Magari sarà un’eredità trasmessa con l’esempio più che in modo inconscio, ma va bene così: a volte è più utile imparare vedendo gli altri direttamente all’opera che ritrovarsi il lavoro già sbrogliato; è l’esperienza diretta che fa spiegare le ali.
“VI SONO DUE COSE DUREVOLI CHE POSSIAMO SPERARE DI LASCIARE IN EREDITÀ AI NOSTRI FIGLI: LE RADICI E LE ALI.”
— PROVERBIO CINESE
Il rimedio per guarire il tuo albero genealogico
Come lo avrai capito, l’unico rimedio in grado di riportare equilibrio nel tuo albero genealogico, di guarire le tue linee ancestrali, di risanare le tue radici e permetterti in futuro di trasmettere qualcosa di sano, sei tu.
Solo tu puoi guarire il tuo albero e per farlo dovrai guarire te stesso/a.
Guarire te stesso/a significa imparare a guardarti senza filtri, a riconoscere la tua identità profonda, a sapere quali sono le tue radici e quali nodi si nascondono sotto terra, vuol dire imparare a riconoscere la sofferenza che le affligge e a sanarle; significa curare il dolore che hai ereditato e che si riflette in te, accettare e accogliere i tuoi lati d’ombra e sublimare quelli della tua famiglia.
Ma sopratutto guarire te stesso/a significa perdonare e rompere le catene che impediscono a te e a tutti i tuoi antenati, che hanno fatto sì che tu sia vivo/a oggi, di spiegarsi verso il cielo, verso le infinite possibilità di realizzazione, verso la felicità.
Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it
o scrivendomi via mail a saracabella@gmail.com
o su cell a 3487228199
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