LE DONNE DEL BOSCO
‘Con questo breve articolo ho la possibilità di scrivere della mia terra, dei boschi e delle case di pietra; di ciò che conosco e che mi appartiene visceralmente. Posso dare voce all’anima di questi luoghi parlando delle donne: loro sono lo spirito di questi posti e raccontando la loro storia, racconto la mia ma soprattutto la filosofia di vita della montagna, i valori, gli ideali e i pensieri di ciò che significa vivere a metà tra Bologna e Pistoia, sull’Appennino Tosco Emiliano, in un paese di poco più di cinquanta anime dove la filosofia viene vissuta e praticata ogni giorno. Anche se vecchia di quasi un secolo, le donne di paese vivono ancora “come una volta”, secondo valori intramontabili.
Le donne del bosco insegnano che bisogna aspettare: non si possono avere i pomodori d’inverno e non si può pretendere di guarire da un raffreddore in due giorni. Ogni cosa ha il suo tempo e bisogna goderne quando si presenta. Per questo diventa importante l’osservazione: guardare la luna e le sue fasi, che portano messaggi chiari sulle sementi da piantare e su quando una donna dovrà partorire; osservare la posizione del sole per capire che ore sono senza il bisogno di un orologio e annusare il vento spiando le nuvole per sentire odore di acqua se pioverà o odore secco se invece sono solo nuvole di passaggio.
Come gli antichi filosofi e scienziati, le donne del bosco osservano la natura e leggono i suoi messaggi. Ascoltano gli animali e osservano i loro comportamenti e a volte pensano che non sono poi così tanto diversi da noi (soprattutto i maiali). Le donne del bosco guardano, osservano e, soprattutto, aspettano. Non hanno paura dell’attesa, un qualcosa che oggigiorno provoca fastidio anche solo sentirne parlare.
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Le donne del bosco insegnano che danzare scaccia il male: la loro realtà era violenta; maltrattate dai mariti, dai figli o dalla famiglia, esse imparavano presto a ubbidire e disubbidire allo stesso tempo. Nella loro accondiscendenza al marito-padre-figlio-padrone avevano trovato una via di fuga dai loro tormenti socialmente accettata e permessa: il ballo. Danzare permetteva di liberare il corpo con movimenti fluidi e liberi; svuotava la mente, faceva dimenticare i lividi e i bambini da accudire. Permetteva di toccare gli uomini, di essere strette, di parlare, di bere e di flirtare. Le donne del bosco ballavano in ogni occasione e insegnavano alle figlie che una donna che non balla non è né bella, né felice.
Le donne del bosco insegnano che è importante avere cura del mondo e delle persone: i boschi devono essere tenuti puliti per facilitare la raccolta dei funghi, delle castagne e dei frutti selvatici, così come i sentieri e le strade. Gli alberi devono essere potati affinché possano dare frutti negli anni a venire; l’orto deve essere curato ogni giorno. Gli animali devono essere accuditi quotidianamente perché danno carne, uova e latte alla famiglia. Le donne del bosco insegnano che ogni creatura vive e muore e averne cura significa dare importanza al mondo e alla propria vita.
Aspetta, balla e prenditi cura: una filosofia di vita spicciola, essenziale, che raccoglie in sé milioni di storie e messaggi importanti che parlano alle donne, ma anche agli uomini di oggi con l’urgenza di un ritorno alla naturalità e, soprattutto, all’umanità.’
di Diletta Rocca | Fonte: FilosoFemme
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